“Fields of gold”, una delle canzoni più belle e famose di Sting interpretata da una voce femminile che adoro: Eva Cassidy.
Una canzone contenuta nell’album “Songbird”.
Un’emozione doppia, dove anche il fiato diventa musica.
Una voce delicata e di forte personalità.
Una voce concentrata ma che si lascia trasportare e che trasporta.
I ricordi di una storia d’amore tra campi dorati e che nella voce di una donna acquistano ancor più magia e una vena malinconica e “romantica”.
La sensibilità raffinata di una voce che sa farsi “piccola”.
Che scivola precisa sulle corde di una chitarra.
Che si rincorre tra melodie che crescono e che sfumano.
Tra le domande che provoca un sentimento e tra le promesse e le risposte non scritte ma racchiuse in due mani che si stringono.
Semplice come è semplice camminare tra campi d’orzo.
Come i capelli sciolti.
Come i bambini che corrono al tramonto.
Come i giorni d’estate.
Come il vento dell’est.
Sotto un cielo invidioso dei due innamorati.
Un cielo invidioso perfino della voce di questa donna, volata via troppo presto.