La cantante Giorgia Bazzanti ci parla di sè, della sua musica, delle interessanti esperienze live che l’hanno portata a condividere il palco con nomi noti della musica italiana e ci racconta del suo EP “Quarto di luna”.

 

La mia passione per la musica iniziò a quattro anni e mezzo, quando misi per la prima volta le mie mani sui tasti di un pianoforte! A sei anni mi ritrovai ad esibirmi come pianista a “La Banda dello Zecchino d’Oro” (su RAI 1) e a nove anni iniziai a cantare.

Dopo essermi laureata in Lettere (con tesi su Jazz&Futurismo!), mi sono concentrata ancor più sullo studio del canto, soprattutto a Roma, tra accademie e nomi importanti, senza mai abbandonare esibizioni live che mi hanno anche portato a collaborare anche con grandi musicisti professionisti. Nel frattempo ho studiato anche teatro, facendo esperienza come performer in alcuni spettacoli.

A marzo 2014 ho vinto, in formazione duo acustico, “Palco Aperto – Roma” e ho aperto il concerto di Eugenio Finardi al Circolo degli Artisti (“Fibrillante Tour”), condividendo pure il palco con l’artista e la band. A novembre dello stesso anno ho avuto il piacere di poter riaprire un suo concerto al Supersonic Music Club di Foligno.
A febbraio 2015 è stata la volta dell’apertura del concerto di Nathalie, al Centro Multimediale di Terni.

Sentivo da tempo l’esigenza di trovare un mio stile e di creare qualcosa di personale e ad aprile è uscito un mio ep come cantautrice: “Quarto di luna” (in collaborazione con il chitarrista Massimo Colabella che ha arrangiato i pezzi, registrati insieme a “The Gang Band” al Pan Pot Studio di Terni). Il progetto racchiude soprattutto la collaborazione e l’esperienza di quell’anno, caratterizzata da una sonorità acustica che si unisce all’ atmosfera intima e “notturna” dei testi.

Ad oggi mi sento già in un’altra fase, più matura e più consapevole, con nuove idee da sviluppare e una strada più precisa da seguire.

I piccoli e i grandi palchi e i treni che mi hanno portato anche al di fuori dell’Umbria, mi hanno insegnato che la musica non può esistere senza studio e sacrificio, che questo ambito è fatto di pianti e sorrisi, di delusioni impreviste e prove di fiducia, di testa e cuore, di stima mai scontata e umiltà vera…e ciò che conta davvero è quello che succede dapprima a riflettori spenti.

Lo scenario musicale è molto cambiato negli anni, soprattutto per la musica emergente, ma ciò che non cambia mai – almeno per me! – sono le belle canzoni e gli scambi fruttuosi con persone che la musica la fanno, per davvero.
Ad oggi, scrivo inoltre la rubrica “Chiave di G” per un magazine, collaboro spesso con festival e progetti scolastici, e sono un’appassionata di social e serie tv!

Magari ci vediamo presto per una jam “giù al nord”!