I Whiteshark, duo urban dell’hinterland milanese, si raccontano a JamSession 2.0, presentandoci, tra l’altro, l’ultimo singolo: Non risponderò.
Whiteshark, squalo bianco, perché?
“Deriva dalla fame con cui inseguiamo i nostri obiettivi. Lo squalo è un predatore che non si volta mai indietro e pensiamo sia l’animale che meglio descrive il nostro modo di vivere la musica”.
Chi sono i Whiteshark?
“È il nome di un duo formato dagli artisti Scave e Simoroy, due ragazzi della provincia milanese che hanno in comune tantissime cose, una tra queste la passione per la musica e la voglia di cercare uno spazio tra le stelle…”
Da quanto tempo fate musica e da quanto avete dato vita a questo duo?
“Possiamo dire una decina d’anni, tuttavia abbiamo iniziato a farlo seriamente da circa tre anni. Il progetto vero però è iniziato a settembre con l’uscita del singolo Stavolta No”
Vi definiscono duo urban, ma cosa si intende per urban, che genere musicale, o che stile di vita è?
“Ce la fanno spesso questa domanda ma noi non siamo tanto a favore delle ‘etichette’. Noi siamo molto spontanei e facciamo tutto ciò che viene in quel determinato momento, senza pensare troppo agli schemi”.
Nel panorama musicale nazionale molto di sovente si pensa che avendo un ufficio stampa si sia arrivati come artisti, o si diventi automaticamente artisti che meritano fama e successo…cosa ne pensate?
“È sicuramente uno step importante, ma non c’è nulla di scritto e definitivo, bisogna sempre dare il massimo e lavorare sodo. Conosciamo artisti sotto major che non sono arrivati dove pensavano… ci sono molti più fattori da tenere in considerazione”.
Secondo voi ci sono competitor “temibili” o pensate ci sia spazio per tutti nel mercato discografico di oggi?
“No, non c’è spazio per tutti. Ci sono tanti artisti molto bravi che faticano ad emergere. Noi crediamo che la costanza paghi sempre. Bisogna essere bravi e determinati nel lavorare in un certo modo, prestando attenzione a circondarsi di persone che credano veramente in ciò che stai facendo”.
Il vostro ultimo singolo è Non Risponderò, e parla di rapporti tossici, è un pezzo autobiografico?
“Sono esperienze che ci sono capitate negli anni. Quando l’abbiamo scritta la penna andava da sola. Possiamo dire che sicuramente è uno dei pezzi più sentiti che abbiamo fatto fino ad ora”.
Quanti rapporti tossici avete avuto, come riconoscerli e riprendersi dalla fine di questi?
“Tanti purtroppo. Con l’esperienza e con numerose porte in faccia poi capisci e cresci davvero tanto. La miglior scuola è l’esperienza, è la verità”.
Quando secondo voi è il caso di non rispondere più…nella vita privata come nel lavoro e nella musica?
“Bisogna capire che quando qualcosa non va è necessario trovare il coraggio per lasciare andare via quella determinata cosa, anche a costo di soffrire. Altrimenti si corre il rischio di rimanere eternamente incatenati e di soffrire anche di più”.
Qual è stata ad oggi la più grande soddisfazione artistica?
“Senza ombra di dubbio vedere la gente saltare e cantare al live del Carroponte fatto prima della pandemia”.
Un traguardo che vi siete prefissati per il futuro?
“Diffondere la nostra musica il più possibile e far capire la nostra realtà. Vivere di musica”.
Con quali artisti vorreste collaborare?
“Ce ne sono tanti ovviamente… possiamo citarne solo qualcuno: Marracash, Lazza, Fabri Fibra, Luchè, Tiziano ferro, Eros Ramazzoti, Elisa, Chris Brown, Eminem, Nicky Jam…”
Cosa ne pensate dei rapper che vanno a Sanremo?
“Siamo di mente aperta, ognuno è libero di fare le proprie scelte artistiche. Non capiamo chi giudica… se un rapper si presenta a Sanremo non vuol dire che non è bravo a rappare. Guardate ad esempio Rocco Hunt o Clementino. È vero anche però che non bisogna mai rinnegarlo e far finta di non essere andati soltanto per la volontà di riottenere credibilità nel mondo ‘underground’. Ad ogni azione corrisponde una conseguenza”.
C’è un artista che secondo voi è un po’ fake, poco urban, o urban per convenienza?
“Non facciamo nomi altrimenti non basterebbero i caratteri… a parte gli scherzi, è pieno di fake, soprattutto per convenienza. Ciò tuttavia non vuol dire che sia per forza sbagliato, ognuno ha i suoi motivi artistici o economici. Finché non intacca nessun altro buon per lui!”
Argomento a piacere…
“Il 20 novembre siamo stati invitati da Jo Squillo e Staff all’evento contro la violenza sulle donne, dove proporremo live per la prima volta il nuovo singolo Non Risponderò”.