Rosamaria Tempone, in arte Rosmy, presenta “UNIVERSALE” suo primo progetto discografico in veste di cantautrice uscito venerdì 11 gennaio e disponibile in tutti i negozi e sulle principali piattaforme di streaming e digital download, pubblicato e distribuito da Azzurra Music.

Scambiamo due chiacchiere con lei.

 

Ciao e benvenuta.

Il tuo disco “UNIVERSALE”  è stato anticipato in radio dal singolo “L’AMORE È RINCORRERSI”, il cui video è online.

Ci racconti in dettaglio come nasce il tuo nuovo progetto musicale? Quale messaggio vuoi raccontare a chi ti ascolta?

“L’amore è rincorrersi” è il brano che amo di più ed è per questo che l’ho scelto come lancio al mio disco. Nel video mi si vede anche in veste di attrice, insieme a due brillanti comprimari: Il protagonista Graziano Scarabicchi, uno dei volti più noti e richiesti del panorama pubblicitario italiano, e Rocco Erario denominato “Zi rock” musicista di particolari capacità artistiche. Io e Graziano ci rincorriamo attraverso una Milano notturna, luminosa e suggestiva, in quella che potrebbe essere una caccia al tesoro, ma che rivelerà un finale a sorpresa, facendo intendere che in amore ci vuole un po’ di magia oppure qualche piccolo trucco.

Vivo la musica come pura energia che abbraccia tante situazioni che si incontrano. Nella vita penso che l’unica cosa che può smuovere l’universo intero è l’amore. Proprio come scriveva Dante nel suo ultimo verso del Paradiso: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”. L’amore inteso come energia che vive intorno a noi e che ci porta ad andare avanti e a lottare per esso. Nel mio disco, “Universale”, racconto emozioni di vita in 10 tracce ossia 10 sfaccettature dell’amore che cerco di far rivivere a chi mi ascolta.

L’album, prodotto da Enrico “Kikko” Palmosi, è un racconto in 10 tracce

(le citiamo in ordine: Un istante di noi, Ho scelto di essere libera, Inutilmente, L’amore è rincorrersi, Addormentarsi insieme, Trema pure la città, Fammi credere all’eterno, Almeno non per sempre, Se mi sfiori, Ninna nanna (feat. Renanera) )

dove canti l’amore in tutte le sue sfaccettature come la libertà, la solitudine e la consapevolezza condividendo con chi ascolta il tuo “universo” artistico e personale. 

“Universale” è davvero un viaggio attraverso 10 tracce, o meglio 10 storie ed emozioni, che rappresentano il mondo il mio “universo” artistico e personale. Parlo di libertà, di solitudine, di ghosting, di consapevolezza, di identità…

“Un istante di noi” mi ha vista vincere il Premio Mia Martini 2016 nonché il miglior brano radiofonico (AFI) e da lì è partita la collaborazione con Kikko Palmosi, che prima di essere il mio arrangiatore e produttore, è un mio amico. Nasce tutto perché ci si conosce, ci si capisce e ci si accorge che insieme poi nascono belle cose. La musica è anche un po’ una magia di intrecci sensibili.

Ho diviso in sottotitoli il mio disco proprio perché volevo farlo ascoltare con più attenzione: UN ISTANTE DI NOI – Amore che cerca i suoi attimi, HO SCELTO DI ESSERE LIBERA – Amore che vuole libertà, INUTILMENTE – Amore e la sua assenza, L’AMORE È RINCORRERSI – Amore che vive nel tempo, ADDORMENTARSI INSIEME – Amore che risveglia le emozioni,TREMA PURE LA CITTÀ – Amore VS Indifferenza, FAMMI CREDERE ALL’ETERNO – Amore desiderio di infinito, ALMENO NON PER SEMPRE – Amore e la sua consapevolezza.

C’è una canzone in particolare dell’album che pensi ti rappresenti al meglio?

Tutte le mie canzoni mi rappresentano pienamente: devo sentirle profondamente prima di interpretarle, il che non vuol dire che ho necessariamente vissuto in prima persone tutte le cose che canto e che descrivo, Semplicemente vivo, mi guardo intorno e sento di dover dire qualcosa. Per me scrivere è davvero come respirare, è qualcosa di naturale e vitale.

Nel disco ed esattamente nella bonus track “Ninna Nanna” c’è anche un’altra voce femminile,  ci racconti meglio di questa tua collaborazione?

Lei è Unaderosa cantautrice del gruppo dei RENANERA, gruppo etnico Lucano, molto conosciuto. Una voce forte e di impatto che crea un ritmo incalzante nel brano in un dialetto cantato quasi a sembrare un richiamo al rap di oggi, per poi tornare alla melodia leggera ma evocativa della nenia stessa, che ha voluto ben rappresentare il produttore e arrangiatore del brano Antonio Deodati.

Da venerdì 25 gennaio sei stata impegnata con i tuoi fan in alcuni appuntamenti INSTORE, durante i quali ti sei esibita in inedite performance unplugged accompagnata dal chitarrista Renato Caruso e dal violoncellista Mattia Boschi in diverse città tra le quali Potenza, Firenze, Bologna e Milano. Come vivi il rapporto con il tuo pubblico?

Le date instore sono state un successo particolare, mi hanno fatto sentire e realizzare il calore di chi mi segue: è bello quando chi ti conosce e ti segue virtualmente sui social poi viene ad incontrarti e ad ascoltarti dal vivo. E poi amo la mia BIG Family, il mio gruppo Rosmy fanclub è davvero come una grande famiglia che condivide tutto con me, sono molto disponibile e attenta agli altri, ho una personalità altruista, e non posso non amare il mio pubblico, attento e anche molto educato e rispettoso.

Qualche anticipazione su prossime date?

Porterò in scena dei live in unplugged un po’ particolari ma non anticiperò nulla perché mi piace regalare sempre tante emozioni, ma anche sorprese.

Parliamo un po’ più di te.

Hai un passato di cantante e attrice di teatro. Erede tra l’altro della Famiglia Trinchitella, musici e girovaghi di arpa e violino, che hanno portato a New York e Parigi la tradizione dell’arpa “Viggianese”.

E’ un po’ difficile parlare di me, posso solo dire che vivo di ciò che mi succede intorno. Le mie canzoni sono la mia anima e fanno da filtro alle cose che vedo e all’emozioni che vivo quotidianamente, e che sono per me da sempre spunto e fonte di ispirazione.

Sono sempre stata legata alla mia famiglia e sin da piccola ho “respirato” melodie del passato e le storie di miei avi musicisti girovaghi che suonavano l’arpa e il violino a New York e Parigi. Il teatro e la musica nella mia vita artistica hanno sempre “convissuto”: sono un’attrice ma mi appassiona fare ricerche musicali popolari, e soprattutto recuperare antiche melodie della tradizione che, negli anni, ho inserito nei diversi contesti e spettacoli teatrali portati in scena in diverse città Italiane. Insomma mi sento un po’ anche io come la mia famiglia: una girovaga che viaggia con la propria musica e che si lascia affascianare da ciò che la circonda e la ispira.

Quali sono le tue maggiori influenze musicali?

Amo la musica a 360 gradi, in tutte le sue sfaccettature: ho sempre ascoltato molto Elisa, Alanise Morisette, con un’ attenzione alla musicalità particolare che prevede anche strumenti nuovi, ricercati. Sento di avere un’anima Rock e lo si avverte un po’ in tutti i miei brani, la mia cantante preferita è Gianna Nannini.

Quanto è importante per te la tradizione a livello artistico e musicale?

Tradizione, parola che ci fa tornare indietro nel tempo e un’altra sfaccettatura dell’amore che nel disco rappresento con la bonus track NINNA NANNA, interpretata in dialetto lucano. La musica per me è un linguaggio universale, che non deve mai lasciare da parte l’identità di ognuno e le proprie origini.

Come è avvenuto il passaggio da interprete a cantautrice?

Ho sempre scritto testi e melodie che mi ispiravano in alcuni momenti della mia vita ma li ho sempre tenuti nel cassetto. Ad un certo punto dopo diverse esperienze tra teatro e musica ho avvertito la necessità di far nascere un prodotto che fosse solo mio e che potesse esprimere quella che sono e ciò che sento.

Sei anche la vocalist del gruppo “The Music Family” composto insieme ai tuoi fratelli.

Insomma fin da piccola avrai respirato aria di musica, quando hai capito che la tua più grande passione sarebbe diventata poi la tua attuale professione?

Non vivo la musica come professione ma come una parte fondamentale della mia vita. Non riesco a vivere senza spunti, emozioni, energie, che cerco di sentire e respirare quotidianamente. Per esempio, con i bambini ai quali insegno inglese ho un continuo scambio: da insegnante cerco di dare loro quante più nozioni utili per seguire un programma ministeriale adeguato, ma anche tanta voglia di vivere e di amore per ciò che si fa, e inevitabilmente loro mi regalano ogni giorno tanto.

Il 2016 oltre ad essere l’anno che segna la svolta nella tua carriera come cantautrice solista,  è anche  l’anno nel quale con il singolo “Un istante di noi”, prodotto da Enrico “Kikko” Palmosi, ti aggiudichi il Premio Mia Martini “Nuove Proposte per l’Europa 2016” e il premio “Miglior brano radiofonico” distinguendoti per il tuo impegno nell’affrontare tematiche sociali, trattando temi importanti, come il bullismo, il “ghosting”, l’indifferenza della gente e la frenesia del mondo moderno. Dovendo fare un bilancio, dai tuoi esordi ad oggi, come pensi sia cambiato e maturato il tuo percorso musicale?

Ogni esperienza che ha un riscontro positivo dalla critica e dagli addetti ai lavori è una consapevolezza in più, e artisticamente è sicuramente ora il mio desiderio è quello di continuare a crederci e a migliorare se stessi.

Vuoi ringraziare qualcuno in particolare a riguardo?

Sembrerà scontato, ma ringrazio chi ha creduto realmente in me e continua a crederci.

C’è qualche artista con il quale ti piacerebbe collaborare e che fin ora non si è presentata occasione?

Ermal Meta, mi piace molto e mi piacerebbe condividere il palco con lui.

Vuoi aggiungere qualcosa? Prossimi progetti?

Ho tanti progetti e sogni da raccontare, ma vivo di un futuro quasi sempre imminente, mai troppo a lungo termine. Penso che tutto ciò che si può fare bisogna farlo bene oggi, e poi di conseguenza ogni cosa succede e prende forma con il tempo giusto. Nonostante tutto ho tante novità in arrivo e in stato di “work in progress”.