Matteo Faustini, dalla vittoria ad Area Sanremo al palco del Teatro Ariston nel 2020, tra le nuove proposte. Matteodaslegare, sui social, è positivo, super grato come dice lui e molto divertente. Oggi è cantautore da oltre 14 mila followers su Instagram e ci presenta il nuovo singolo 1+1 che si preannuncia già un successo.
Matteo, ti abbiamo conosciuto prima della tua partecipazione a Sanremo 2020: cosa è cambiato da allora e soprattutto da dopo il Festival?
“Da Sanremo è cambiata totalmente la mia vita, nel senso che ho avuto il privilegio di potermi concentrare unicamente sulla musica, quindi svegliarmi la mattina e poter solamente pensare veramente a scrivere. Tutte le mie preoccupazioni e le mie gioie derivavano dalla musica quindi è un privilegio di cui sono super conscio. Non so quanto durerà, se durerà, ma questo è il bello e lo apprezzo ancora di più, lo apprezzo ancora di più e faccio tutto il possibile per non avere rimpianti.
Dopo il Festival ho scritto, da buon pantofolaio quale sono, sono rimasto a casa anche perché eravamo obbligati a rimanere a casa. Ho praticamente scritto il secondo album al quale lavoriamo da maggio dell’anno scorso tra arrangiamenti, scrittura, produzione, quindi sono riuscito a fare qualche live, giusto un paio prima che venisse tutto ribloccato un’altra volta e adesso sono appena uscito con il mio nuovo singolo. Quindi speriamo di potere, insomma, promuovere qualche singolo e poi fare uscire il secondo disco”.
Come si evince dal tuo ultimo singolo, sei autentico, credibile, te stesso. C’è stato il rischio che il successo, il grande numero di followers, l’esperienza sanremese ti cambiassero?
“Grazie mille per l’inizio, è super bello, grazie! Ma in realtà no, non c’è quel rischio, io conosco i miei limiti, i miei difetti, ogni giorno ne trovo anche un sacco di nuovi, ma so per certo che non sono quel tipo di persona. Sono un essere umano sicuramente più grato, che sa quello che vuole più di prima, che sa che alcuni sogni possono essere realizzati e che il talento non basta, serve tanta determinazione.
Quindi cambiare in meglio sì, assolutamente, alla fine sono un’anima che prova a far musica e a metterci contenuto per star bene con sé stessa e provare a colorare un po’ le giornate delle altre persone. Più persone sono più sono contento, ma è bello anche se sono cinque. Sono grato che ci siano, davvero”.
Sei attivissimo sui social, anche se dicevi che all’inizio non ti sentivi a tuo agio nel condividere online. E ad oggi, qual è stato il messaggio più bello che un fan ti ha scritto? O un commento.
“Sono attivo sui social, sì, rimango comunque non molto a mio agio nel senso che non è uno strumento che amo utilizzare e non lo vivo più come un lavoro, però da un lato è l’unico modo, soprattutto in questo periodo che non ci si può vedere e far live, e mezzo che ho per comunicare con le anime belle che mi circondano e quindi sono grato che esista. Dall’altro è un po’ strano, alla fine parli con uno schermo è un po’ particolare, ha una duplice faccia, però alla fine è una cosa per cui sono supergrato perché è un mezzo pazzesco che permette di condividere e restare in contatto con altre anime.
In realtà non ho un messaggio più bello, ne ho seicento, e sono meravigliosi. Io amo, ammiro tantissimo quegli esseri umani che scrivono cose belle giusto per il gusto di farlo perché senza pretendere niente in cambio sentono di fare del bene attraverso le parole e scrivono. Quindi quando leggo quei messaggi, mi commuovo, quindi non ce n’è uno in particolare e questo mi dà speranza, ci sono tante anime buone e belle che scrivono tante cose che mi riempiono il cuore ogni volta che le leggo”.
3 vantaggi per i quali vale la pena, per te, essere così social.
“Ti permette di essere in contatto con tante persone allo stesso tempo, quindi di arrivare.
Ti permette di promuovere la musica, è un mezzo per far conoscere quello che fai e quindi per poter poi vivere di questo.
Terzo vantaggio è che è un confronto pazzesco perché quando fai le dirette, quando fai i sondaggi, i quiz o comunque quando condividi, ti affezioni e cominci a conoscere le persone che ti seguono, e tu segui loro, e diventa uno scambio, e queste per me sono cose positive”.
Parlaci quindi di 1+1, il tuo ultimo singolo…
“1+1 è nato da una bella esperienza personale e, sai, tutta la vita ci dicono che dobbiamo andare alla ricerca della nostra metà e io mi son chiesto ‘ma quindi, se devo andare alla ricerca della mia dolce metà, allora significa che se non la trovo sono mezzo e rimango mezzo? Quindi vuol dire che mi completo solo se trovo un’altra anima? Oppure quella storia che tutti dicono la storia “Eravamo un’anima completa, ci hanno diviso in due, sparsi nel mondo devi trovare la tua altra metà”… Ma che cavolo! Io penso che l’amore sia meraviglioso, fantastico, unico, ci arricchisce, ma non ci completa l’amore.
Secondo me lo scopo della nostra vita non è trovare l’amore, ma realizzarci, realizzare ciò che siamo… e se l’amore arriva ben venga, è una cosa bellissima che veramente auguro anche a me stesso, ma non deve essere ricercata in modo spasmodico e non dobbiamo lamentarci perché non lo troviamo.
Siamo in una società in cui veramente siamo abituati a vivere anche in funzione di quello, però ci sono tantissimi tipi di amore, a volte bastano e poi alla fine non saremo mai soli finché avremo noi stessi. Quindi invece che aggrapparci agli altri e riempire la solitudine con chiunque dovremmo prima completarci da soli e amarci e poi trovare un altro intero. Per me l’amore vero è fatto da un intero più un intero e non da mezzo più mezzo”.
Ci sarà anche un video? Svelaci qualche anteprima che nessun portale ancora sa.
“Sì è uscito un video, assolutamente, su Youtube e mi piace tantissimo, ci abbiamo lavorato tantissimo con la famiglia Nirkiop, con Nicola Conversa, Anna Madaro, tantissime anime fantastiche. Abbiamo avuto l’idea di farlo un po’ alla Sliding Doors, quindi di dividere lo schermo in due parti e invitare lo spettatore a scegliere il lato con il quale si identificava di più.
Sono due storie diverse che poi finiscono in un modo che mi piace tanto. Abbiamo deciso di dividere a metà anche lo schermo e poi farlo diventare intero, è bello perché a seconda delle scelte che facciamo la vita cambia, cambia davvero tanto”.
Qual è la canzone che, ad oggi, ti rappresenta di più del tuo repertorio?
“Bella domanda! In realtà è un po’ difficile rispondere, nel senso che ogni volta che scrivo una canzone quella è la più bella per me… L’ultima canzone che scrivi è sempre la più bella perché l’hai appena scritta ovviamente, però ce n’è una in particolare, ad esempio Lieto fine.. la amo, ma non mi ci rivedo più perché ormai non sono più quel ragazzo di 21 anni che scrive l0ha scritta.
Mi rivedo molto in 1+1 perché è una cosa che ho appena provato, magari fra quattro anni, quando sarò un intero (mi auguro) non la sentirò più così tanto mia come adesso. La canzone invece che continuo a sentire mia tantissimo è Vorrei la rabbia soffice, quella sì, è quella che mi rappresenta di più ad oggi”.
I tuoi pezzi, finora, sono tutti autobiografici?
“La risposta è finora assolutamente sì. Tutti quanti, anche perché io appunto nasco come cantautore perché scrivo per me stesso per il bisogno di star bene, non l’ho mai fatto per diventare qualcuno o per andare sul palco. Lo faccio perché se non lo faccio sto male e finisce male, quindi devo farlo.
Però nel secondo disco ce n’è uno che non è autobiografico, ma diciamo che ho un grande potere di immedesimazione, quindi ho provato a fare del bene anche con quel tema, mettiamola così”.
Come trascorrerai questa estate? Hai live in programma?
“Eh guarda, sicuramente a scrivere, a fare sessione, a provare ad andare in studio, a chiudere i brani, a fare il mix, il master e arrangiamenti di tutti i brani lavorando ovviamente ai nuovi video, per i nuovi singoli, le nuove uscite, le promozioni, quando è possibile a cominciare da qualche evento live benefico.
Dal punto di vista live, dove faccio concerti miei, stiamo ancora aspettando, perché ci sono pochissimi posti e sono tutti, di solito, posti molto, molto grandi, quindi è molto difficile, stiamo aspettando. Appena mi danno il via, io parto, non vedo l’ora!”
E l’amore? Sei innamorato?
“Io sono super innamorato: sono innamorato della vita, tantissimo, ringrazio ogni mattina, ringrazio il mio cuore che batte ancora, ma veramente lo faccio ogni mattina e prima di andare a dormire ringrazio tre cose della giornata. Sono innamorato della vita, mi spaventa, a tratti mi fa proprio schifo perché è oscena, ma è anche magnifica, quindi sono innamorato delle anime che mi circondano, che sono tante, sono bellissime, dagli amici, alla famiglia, a una persona sconosciuta che conosco magari su un treno e che mi dà degli insegnamenti, mi fa un sorriso e che mi dà energia, quindi sì”.
Quanto conta l’amore nella stesura dei tuoi testi?
“Ha una buona importanza, non prioritaria, ma una buona importanza. Diciamo che mi piace scandagliare tutte le varie forme d’amore e le varie situazioni, non solo l’amore ti amo e l’amore ti odio: c’è anche quello, perché ci vuole comunque coraggio per parlare d’amore, ed è una cosa universale e magnifica.
Ma io amo parlare anche di tantissimi temi come nel primo disco, dove parlo appunto anche di coma, di omofobia, di morte, di bullismo, di omosessualità, quindi di tante cose. Anche nel secondo disco ci sarà, parlerò sicuramente d’amore, ma ci saranno tantissimi temi fondamentali”.
Faresti un saluto a corredo di questa intervista, a me (Eleonora Tredici) e JamSession2.0, via social magari leccandoti il gomito come solo in pochi sanno fare?
“Muoio, assolutamente faccio subito un videosaluto”.
Quindi guardate il video tutto per noi e grazie immenso a Matteo Faustini.
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