Siamo qui in compagnia del mitico Fabio Treves, icona indiscussa del Blues italiano ma non solo e mio carissimo amico…
Ciao Fabione e’ sempre un piacere intervistarti o meglio chiacchierare con Te…
- Quest’anno, dopo i Deep Purple, arriva un’altra grande soddisfazione per te: La “Treves Blues Band” aprirà infatti il concerto di Bruce Springsteen al Circo Massimo di Roma. Raccontaci come è nata questa collaborazione e l’emozione nel ricevere questo invito
Suonare come “apertura” nei quattro concerti italiani di un gruppo storico come i Deep Purple è stato veramente emozionante. Suonare a Roma prima del BOSS sarà un’esperienza davvero incredibile, qualcosa che ancora mi appare come un sogno. Come è iniziata questa avventura? La TREVES BLUES BAND nel 1987 avevo fatto da supporter al tour di Little Steven, il chitarrista della E Street Band. E quando un paio di mesi fa Claudio Trotta, organizzatore italiano dei concerti di Springsteen, ha pubblicato sul suo Facebook una foto del Puma con Little Steven si è scatenato un delirio… Si è creato un gruppo “Vogliamo il Puma prima di Bruce Springsteen” e Trotta è stato bombardato di messaggi. Ne ha parlato al Boss, lui ha detto ok, ed il miracolo si è avverato.
- Il nostro “Puma di Lambrate” che entra nell’arena del Circo Massimo, una data imperdibile. Vuoi spiegare come è nato questo soprannome che ti accompagna ormai da oltre quarant’anni?
Tanti anni fa a Milano era atteso John Mayall e un giornalista scrisse “Tra poco ci sarà il concerto del grande John Mayall, il Leone di Manchester, ma non dimentichiamoci che qui a Milano noi abbiamo Fabio Treves, il Puma di Lambrate”. Questo simpatico soprannome ha resistito nel tempo e forse mi ha portato anche un po’ di fortuna…
- Sei il portavoce del verbo Blues, l’inventore della massima “Blues alle Masse, le Masse al Blues”, l’artista che ha portato questo genere perfino in teatro. Vuoi dirci cosa significa per te il Blues e quanto è presente non solo nella musica ma anche nella vita di tutti i giorni?
Oltre ad essere un genere musicale popolare, oltre ad essere la musica fonte da cui poi sono nati altri importanti generi come il Jazz, il Rock, il R&B, il beat, il pop, a mio avviso il BLUES è anche una filosofia di vita, uno stato mentale, il sottofondo musicale della nostra vita, con i suoi innumerevoli stati d’animo e le situazioni comuni a tutto il genere umano. Il luogo comune che il BLUES evochi solo uno stato di tristezza non ha giovato, soprattutto in Italia, alla diffusione di questa stupenda musica. Il BLUES è anche sinonimo di divertimento, aggregazione, riscatto sociale, solidarietà, amicizia, passione, erotismo e chissà quante altre cose ancora…
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- Tu e l’armonica, tua compagna inseparabile. Raccontaci qualcosa del tuo rapporto con questo strumento chiave del genere Blues che tu suoni sempre magistralmente
Grazie del complimento, anche se non mi considero un virtuoso, ma un musicista che cerca trasmettere qualcosa di bello con il suo strumento. L’armonica riesce ad evocare atmosfere particolari, è uno strumento povero ma per me è lo strumento principe nel blues, lo si poteva portare in tasca e suonare ovunque… Io non giro mai senza l’armonica, ormai fa parte del mio look e il suo suono mi rilassa e mi distende.
- Oltre quarant’anni di carriera e tantissime collaborazioni importanti, una da ricordare è sicuramente quella con il genio di Baltimora, Frank Zappa. Raccontaci qualcosa su questo incontro e cosa ha significato per te
Ci vorrebbero ore ed ore per riuscire a spiegare cosa ha significato per me conoscere, parlare e suonare con il grande Frank… Penso che la foto che vi ho dato racconti molto più di tante mie parole…Con Frank ci si capiva al volo anche senza aprire bocca, ma ciò che più mi inorgoglisce è l’essere stato citato nella sua autobiografia ufficiale, come un “anarchico” … Mi manca, mi manca tanto la sua grande cultura e la sua intelligenza!
- Non solo musicista ma anche speaker in radio e scrittore di libri. Qual è stato il primo disco che hai ascoltato e che ti ha cambiato la vita? Ti capita di metterlo ancora oggi per i tuoi ascoltatori in radio?
Il primo disco che ho ascoltato è un vecchio 33 giri che mio padre aveva comprato in uno dei pochi negozi di dischi specializzati che esistevano nei primi anni sessanta. E’ un disco di Sonny Terry & Brownie Mg Ghee, il duo di blues acustico più famoso dell’intera lunga storia del BLUES, che in seguito sono diventati miei beniamini e mia fonte di ispirazione. Ormai i solchi sono diventati dei crateri, ma mi è capitato di trasmetterlo spesso nei miei trentennali anni di trasmissioni radiofoniche…
- Sei un’istituzione a Milano, hai anche ricevuto l’Ambrogino d’oro nel 2014. Vuoi raccontarci qualcosa in merito?
In occasione dei miei “40 anni di BLUES” il Comune di Milano mi ha insignito di questa onorificenza per la mia instancabile opera di divulgazione della cultura blues, per i Festival da me organizzati, ed anche per la mia coerenza, perchè dal blues sono partito e dal blues non mi sono mai allontanato…
- Prossimi progetti musicali o artistici che vuoi anticiparci? Oltre che indicarci i riferimenti online dove poterti seguire e contattare, come sappiamo appena puoi cerchi sempre di rispondere personalmente a tutti i tuoi fans
Il progetto è lo stesso da quasi mezzo secolo: suonare, suonare e suonare…per la gente ancor prima che per me stesso, con la stessa umiltà e fatica. Perché nel Blues se sei capace di dare sicuramente riceverai, sotto forma di applausi, amicizia, fedeltà alla band e tanti nuovi fans! Amate il Blues, fa bene al fisico e alla mente! E per saperne di più sulla gloriosa Treves Blues Band, andate a visitare il sito: www.trevesbluesband.com
Grazie Puma, una abbraccio Blues da Me e da tutti i nostri lettori… Alla prossima!
Giusy Randazzo