Amanda Tosoni ci parla del nuovo album dal titolo “Grand Hotel” e del loro amore per il blues.

Da dove prende ispirazione il vostro nome?

la Bandaaa! Rimettere insieme la Banda è il messaggio che ricevettero i mitici Blues Brothers nel celebre omonimo film , vedendo per la prima volta “la luce” dopo l’omelia infuocata del reverendo James Brown . Il nostro amore per il blues, il soul e il funky ci ha dettato questa scelta ormai più di sedici anni fa . L’assonanza con il mio nome di battesimo ( Amanda ) e’ una casualità… e tutto è’ venuto da se’!

Che cosa rappresenta il Grand Hotel?

Come ha scritto Silvano Brambilla in una recensione a questo nostro disco sul periodico “Il Blues” , “ il “Gran Hotel” è da sempre un luogo esclusivo di soggiorno, di transito, di incontri anche clandestini, di affari ecc. In mezzo a tutto quel via vai , specialmente in passato, fra le sue pareti risuonavano concerti di blues dall’impronta più jazz o viceversa con anche una sua “obbligata” estetica … ”
E’ qui che abbiamo immaginato di ambientare e far transitare i brani del disco e i personaggi delle storie che contengono, autobiografiche ed attuali ma con un tributo stilistico al passato .

Avete un’immagine molto vintage, da dov’è nata questa idea?

Lo show che portiamo in scena live è da tempo un tributo alle grandi Signore del Blues, dalle antiche worksongs, gospel e spirituals, al Classic Blues anni ’20; dalle dive degli anni ’40 e ’50 alle soul woman degli anni ’60 (intervallando la scaletta con i brani di nostra composizione come quelli di “Grand Hotel” appunto) . Ecco che anche la nostra immagine si rifà agli anni e ai personaggi che con amore e somma umiltà 🙂 amiamo portare in scena .

Le vostre canzoni sono ispirate da vari generi musicali come il jazz, blues, folk, gospel… Ma esattamente cosa avete di diverso dagli altri?

Beh .. ognuno di noi ha un vissuto sia umano che musicale, diverse influenze stilistiche, caratteri, storie che convergono quando componiamo musiche e testi . Ogni brano del disco, ogni testo e ogni arrangiamento parla di noi, non di qualcun altro .. ecco cosa abbiamo di diverso, nel bene e nel male ! 🙂 In particolare, le diverse influenze musicali di ognuno creano un mix di tradizione e modernità peculiare, credo. Inoltre abbiamo scelto una formazione un po’ insolita nel blues, “eliminando” la chitarra; siamo in quartetto: voce (io ), piano (Marco Confalonieri), basso elettrico (Andrea Caggiari) e batteria (Alex Canella) e abbiamo prediletto uno stile più scarno lasciando spazio al piano (e al wurly e all’ hammond) intervallandolo all’occorrenza con i soli di basso che Andrea suona live con il bottleneck o in fingerpicking usando tecniche della tradizione chitarristica. Nel disco poi ci sono alcune parti di chitarra suonate da Marco e Andrea, entrambi polistrumentisti. Andrea canta anche dei brani come l’ultima traccia del disco, Insomnia, un tributo moderno e onirico alle antiche worksongs, con un concetto tutto moderno di schiavitù. Diversi nostri testi parlano di questo: la schiavitù dell’uomo moderno, tanto diversa da quella che generò la cosiddetta musica del diavolo, il Blues, ma non meno annichilente a tratti…

Datemi almeno 3 motivi per cui qualcuno dovrebbe venire a sentirvi.

È’ ben venuto ai nostri concerti chi ama la storia del blues ma e’ aperto al nuovo o vuole scoprire antichi brani dimenticati che hanno dato le origini a tanta parte della musica odierna.
E‘ benvenuto chi ama essere coinvolto da uno show in cui è’ chiamato a cantare, armonizzando col resto del pubblico, tenere il tempo con le mani e ballare.
Infine chi ama lasciarsi trascinare dalle emozioni ridendo per i brani ironici e partecipando della sofferenza di quelli più profondi in un’ altalena di gioie e dolori come spesso è’ la vita .
Il blues, le sue origini e le sue eredità sia stilistiche che tematiche trattano emozioni primordiali che vanno oltre le distanze e differenze cronologiche e geografiche. Ecco perché migliaia di persone si sono divertite o emozionate per 16 anni partecipando ai nostri concerti in giro per il mondo, dalla rigogliosa ed elitaria Svizzera alla poverissima ma splendida Haiti, dai localini della nostra vecchia Milano ai palchi di grandi di festival internazionali come quello di Hifa in Zimbabwe. Noi portiamo nei nostri concerti e nel cuore ognuno di questi viaggi, collaborazioni musicali, i doni meravigliosi ricevuti da ogni popolo, quindi, per rispondere alla tua domanda in una frase: venite a vederci se volete fare un viaggio moderno nel passato e in giro per il mondo per terminare, magari, dentro voi stessi! 🙂

Quanto è importante per voi la teatralità durante le vostre esibizioni dal vivo? Gestite la comunicazione con naturalezza o è frutto di uno studio accurato?

Per mettere in scena la storia del blues al femminile attraverso le decadi, mi avvalgo di abiti, oggetti, accessori e copricapi per interpretare di volta in volta le diverse Signore del blues (o i diversi aspetti di me stessa). Amo anche introdurre i brani con brevi monologhi e ritengo che un concerto sia in buona parte uno spettacolo da vedere non solo da ascoltare . Detto ciò ballo e parlo esprimendomi con spontaneità, non sarei capace di fare diversamente! quindi direi che c’è un mix di naturalezza e ricerca 😉
Grazie per l’attenzione e lo spazio dedicatoci !

Amanda