Pronta per il palco di Sanremo, la giovane artista siciliana Alice Caioli ci racconta il suo nuovo singolo: Specchi Rotti.
Un palco incredibile sta per accogliere il tuo nuovo brano. Come ti stai preparando per affrontare questa esperienza sanremese?
Mi sto preparando nel modo più semplice possibile. In questo momento sono a casa e sto cercando di rilassare la testa. E’ un periodo di forte stress e di ansia, però sto imparando a gestire il tutto nel miglior modo possibile.
“Specchi rotti” è una metafora in cui molti possono rivedersi, ma che hai costruito su misura pensando alla tua storia. Raccontaci meglio…
E’ un’esperienza nuova ed inaspettata. Diciamo che proprio tutto il percorso di Area Sanremo è stato meraviglioso, ho avuto l’opportunità di conoscere tante persone del settore e molta gente con un’anima bellissima. L’esperienza di Sarà Sanremo mi ha lasciato senza fiato.
La tua gavetta ha visto un bel percorso anche attraverso importanti talent e concorsi televisivi. Quale di queste esperienze ti ha appassionato di più?
Il percorso talent non mi ha molto appassionato, ma mi aiutato a capire cosa volevo e cosa non volevo affrontare. Mi è stato utile per capire che si tratta di un percorso che non ti fa sentire veramente te stesso e questo non va per niente bene per un artista, quindi ho preferito senza dubbio il percorso di Area Sanremo e del Festival in generale, ho avuto la possibilità di salire sul palco e di essere me stessa, nessuno mi ha detto cosa fare o cosa dire o come comportarmi.
Quando hai sentito l’esigenza di trascrivere in musica le tue emozioni?
Quando mi sono resa conto che tenermi tutto dentro mi faceva stare male e allora ho cominciato a scrivere grazie a una persona che oggi non c’è più che è Piero Calabrese. Lui mi ha insegnato che a volte il dolore e le esperienze di vita devono essere messe in musica, e questa cosa aiuta a stare meglio.
Se sei arrivata fino a qui, il merito è tutto tuo. Ma a chi altro senti di voler dire grazie?
Voglio ringraziare Piero Calabrese in primis, mia madre, i miei nonni che mi hanno sempre permesso di affacciarmi al mondo dell’arte, il mio ragazzo che crede in me e tutte le persone che oggi stanno lavorando con me