Ho ascoltato“Lost stars”nel film “Begin Again”.
Scritta e prodotta da Gregg Alexander, Danielle Brisebois, Nick Lashley e Nick Southwood, la canzone è stata perfino nominata per un Academy Award 2015 come migliore canzone originale e nel film è interpretata sia da Adam Levine (leader dei Maroon 5) sia da Keira Knightley.
Una ballad a tratti amara e malinconica che lascia aperte domande e speranze, emozionante soprattutto nella versione acustica.
Due versioni diverse tra loro nella forma e nella sostanza ma che mi piacciono allo stesso modo: dalla delicatezza di Keira ai giochi di voce di Adam.
Ho sempre amato le versioni “minimaliste”, semplici e non per questo meno profonde. Anzi, ho sempre pensato che la vera difficoltà a volte sia non perdersi in virtuosismi inutili che snaturano una canzone e il suo significato.
…Che saper cantare e saper interpretare è prima di tutto un’altra cosa.
Entrambe le versioni, nella loro diversità, per me ne rappresentano un bell’esempio.
Sapientemente dosate, un equilibrio che rende il pezzo incantevole, in un climax di sensazioni ed intenzioni.
Perché se parliamo di ubriacarsi con le proprie lacrime, se preghiamo qualcuno di guardarci più a fondo, se pensiamo a quanto siamo piccoli, se ricordiamo le nostre origini o la giovinezza o l’inizio di un amore, se chiediamo aiuto o di cancellare la tristezza, se ci sentiamo come stelle perdute che cercano di illuminare il buio, allora il canto diventa una carezza e allo stesso tempo un taglio profondo.
C’è una cosa però che mi piace particolarmente di questo pezzo e fa così:
[…] Best laid plans sometimes it’s just a one night stand […](I progetti migliori, qualche volta, sono quelli nati in una sola notte)