Ciao a tutti amici oggi siamo in compagnia di Flaco o meglio Flaco Punx
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Ciao Flaco sempre benvenuto, sempre un piacere intervistarti ! Raccontaci come e perché nasce questo tuo progetto musicale “Flaco Punx”
Ciao Giusy, grazie! Il mio nuovo progetto nasce in realtà da una situazione imprevista e inattesa: la fine del rapporto con la mia band storica, i Punkreas. Questo evento,che è esploso senza preavviso, mi ha convinto che i tempi erano maturi per affrontare le cose con uno spirito nuovo. Ho cercato di sfruttare al massimo questa condizione di libertà creativa per sviluppare temi che nei Punkreas faticavano a trovare spazio e attenzione
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“Bubblegum” e’ il singolo che anticipa il tuo primo album “Coleotteri” ed è ispirato agli scritti di Aldous Huxley, Philip K Dick e Michel Hovellebecq . Presentaci il significato del brano, le tematiche che tratta ed il perché di questa ispirazione a questi scrittori in particolare
Di Dick sono fan sfegatato da almeno 20 anni. Huxeley e Houellebecq invece li ho scoperti più di recente e li ho trovati molto stimolanti. La distopia di Huxeley in particolare mi sembra molto più interessante del più noto 1984 di Orwell. Nel 1936 Huxeley descrive una società che sembra essere alle porte oggi, nel 2016. Una società in cui il controllo non è finalizzato tanto alla repressione ma alla creazione di consenso mediante la soddisfazione dei piaceri e un prolungamento innaturale della giovinezza fisico-biologica. Il tutto unito a una programmazione delle nascite e alla netta separazione tra sessualità e riproduzione. Uno scenario che potenzialmente è già attualizzabile e che porterebbe la specie umana in una dimensione sconosciuta. I protagonisti della canzone cercano di resistere allo spossesamento delle loro capacità riproduttive, e con esse di quella dimensione di imprevedibilità che definisce l’uomo, per come lo conosciamo.
- Di “Bubblegum” e’ stato girato anche un video che si ispira alla fantascienza ed ai B-Movies americani del genere. Raccontaci dove è stato girato ed il perché di questa scelta stilistica
Il video è tutta opera di Fausto Collarino, videomaker che ho conosciuto e apprezato ai tempi di Cuore Nero. Ha sentito la canzone e si è messo all’opera. L’ho visto così sul pezzo che,contro le mie più radicate abitudini, non ho voluto vedere più nulla fino alla versione finale. Fausto ha recuperato spezzoni di vecchi b-movies e li ha animati con i suoi disegni lisergici, ottenendo un effetto davvero notevole. Nel video, la minaccia non è rapresentata da scienziati e nanobiologi, ma da extraterrestri che derubano gli uomini dei loro semi riproduttivi. Mi è sembrata una soluzione brillante per dire la stessa cosa con una metafora fantascientifica
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Siamo in attesa di ascoltare il tuo nuovo lavoro discografico “Coleotteri” . Regalaci qualche anticipazione
“Siam figli di Garibaldi, orfani del Piano Marshall”. E’ un frammento di 1861, una canzone che per me è la presa d’atto della fine della guerra fredda e della necessità di riconsiderare la nostra posizione storica e geopolitica di italiani in un nuovo contesto. Direi che è necessario ripartire da ciò che siamo. Non sto dalla parte dell’orgoglio nazionale e nazionalista, ovviamente. Ma non sopporto più nemmeno chi passa il tempo a sputare sulla propria storia e a lagnarsi o vergognarsi di essere italiano. Nè orgoglio nè vergogna. Consapevolezza e idee programmatiche
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Hai lanciato una campagna di crowdfunding per la realizzazione di “Coleotteri”, una scelta che ultimamente fanno in molti… Tu perché hai optato per questa ? Come si può contribuire ?
La campagna è già chiusa ed è andata benissimo. E’ stata in primo luogo una scelta di carattere promozionale, un modo per far sapere a chi mi segue più da vicino che sono pronto a ritornare. Nel panorama un pò residuale dei media che si dedicano alla musica, la trovo una possibilità interessante. Poi, ovviamente, aver raccolto fondi per il progetto ha anche un effetto pratico, che mi permettarà di lavorare anche per il prossimo video con alti standard qualitativi
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Cosa ne pensi del Punk odierno e in cosa è cambiato, aspetti positivi e negativi, rispetto a quello degli anni ’70/’80 ?
Bhè, come dicevo, è un altro mondo. Pensa solo al fatto che il punk storico era un fenomeno tutto interno alla storia culturale e politica dell’Occidente. Oggi il mondo è più vasto, i problemi più complessi, gli slogan meno ingenui. Ma la voglia di restare “poison in your human machine” come cantava Rotten nei Pistols, resta la stessa
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Quando e dove possiamo vederti sui palchi con i tuoi nuovi progetti ?
Penso che da novembre saremo pronti. Ci aspettano un paio di mes di lavoro per il set live – in contemporanea con l’uscita del disco – e poi si parte
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Indica ai nostri amici lettori i tuoi contatti e riferimenti online per rimanere sempre aggiornati sulle tue attività
Al momento potete restare aggiornati sul mio Fb, Flaco Punx e sul mio canale Youtube. Presto apriremo altri contatti.
Un saluto a tutti, vi aspetto sotto il palco alle prossime occasioni!