ALTERIA, all’anagrafe Stefania Bianchi, riconosciuta come una delle voci rock e front woman piu apprezzate del panorama musicale italiano e nota anche per la conduzione di programmi musicali (su Rock TV, su RAI4 e RAI5), ci presenta il suo nuovo album in uscita il 6 ottobre, LA VERTIGINE PRIMA DI SALTARE. Un disco interamente cantato in italiano che segna una svolta e cambiamento decisivo che l’artista stessa vuole raccontarci.
Ciao ALTERIA intanto piacere di conoscerti e grazie di averci concesso questa intervista.
A Maggio e Giugno di quest’anno sono usciti i due singoli “Peccato” e “Sacro e Profano” che anticipano il tuo nuovo album solista “La Vertigine Prima di Saltare”, in uscita il 6 Ottobre 2017, disco questa volta interamente in italiano e caratterizzato da un sound ricco di sfumature.
Ti va di parlarci meglio di questo tuo nuovo progetto?
Come è maturata questa tua scelta artistica di non scrivere più in inglese e quali sono eventualmente le difficoltà (se ce ne sono state) nel volersi esprimere esclusivamente nella propria lingua?
Ciao ragazzi, grazie a voi per lo spazio. La scelta di cambiare, di evolvere è arrivata in maniera naturale e costante. Pian piano che andava esaurendosi il tour di enCORE mi sono accorta che sentivo l’esigenza di dire delle cose e dirle in maniera più diretta. Mi rendevo conto che cantando i brani di enCORE spesso era più la potenza del sound o l’incisività della voce ad arrivare invece che i testi e quello che volevo raccontare. Quindi mi sono fermata un attimo e ho messo a fuoco quale era il mio desiderio prima di lavorare ad un nuovo album. La necessità era per me raccontarmi, senza filtri e quindi ho deciso per l’italiano. Le difficoltà ci sono state eccome: trovare la giusta armonia tra musica e parole in italiano ha richiesto del tempo, i primi tentativi non mi sono piaciuti affatto. Però insistendo, con la testa dura che mi contraddistingue, ho trovato il mio modo e non tornerei indietro assolutamente.
Nelle 11 tracce che compongono il tuo nuovo disco spicca una canzone ‘Diventare chi sei’ per la sua particolarità, chitarra e voce. Una canzone speciale per una persona speciale. Vuoi raccontarci meglio di questa tua dedica? Come è fare la mamma tra eventi live, conduzione radiofonica e realizzazione di nuovi progetti musicali?
Viola è la mia vita ed è la persona che meglio di tutte riesce a tenermi salda alla vita reale, alla quotidianità. In momenti di difficoltà, quando mi è capitato di affrontare giornate particolarmente buie, anche solo un suo abbraccio mi faceva realizzare che non ne valeva la pena, nulla poteva e può rendermi una persona triste quando ho la possibilità di ricevere un abbraccio o un sorriso di mia figlia. Pian piano che cresce noto aspetti del suo carattere che stanno prendendo forma, che si vanno a definire sempre di più ed è incredibile notare che in alcune sfumature mi ci riconosco. Mi è sembrato un buono spunto di riflessione “sotto la pelle le debolezze e dentro gli occhi un pò di me” è la frase che meglio descrive questa mia sensazione. Ho avuto voglia di cantarle il mio infinito amore e di dirle, a modo mio, che nella vita non sempre tutto va dritto ma bisogna avere cura di se stessi e capire le proprie debolezze.
Sei nota anche come speaker sul nuovo network di RTL102.5 “RadioFreccia”, deejay su tutto il territorio nazionale e per la collaborazione in pianta stabile, insieme ad altri famosi artisti italiani, al progetto “Rezophonic” (per il quale hai registrato anche un brano in duetto con L’Aura nell’ultimo disco “Rezophonic II”).
Insomma praticamente sei sempre impegnata … per ognuna di queste esperienze sicuramente avrai da raccontarci molto, c’è qualche aneddoto particolare o anche divertente che vuoi condividere con il nostro pubblico?
Beh di aneddoti ne ho centinaia ma partendo dalla mia avventura più recente, ovvero Radio Freccia, posso raccontarti del modo in cui sono entrata a far parte della squadra. Era il giorno di Halloween e stavo truccando mia figlia a casa per una festa con gli amici. Io in pigiama e comodamente in fase casalinga. Mi arriva un messaggio di un amico, ex collega in un’altra radio in tempi preistorici, che mi chiede se riesco ad essere a RTL nel giro di un’ora. Sono uscita di casa cercando di darmi una parvenza di presentabilità ed arrivata negli studio di RTL, dove si trovano anche quelli di Freccia, completamente all’oscuro di tutto, mi sono ritrovata nel giro di pochi minuti a condurre una diretta di un’ora. Uscita dallo studio mi hanno comunicato che avrei iniziato il mio programma dall’indomani. Super.
Dai tempi come ex leader dei “NoMoreSpeech”, con i quali ricordiamo pubblichi l’omonimo album prendendo parte al tour italiano che ti porta ad esibirti aprendo durante l’Heineken Jammin’ Festival gli Aerosmith nel 2010 e i Red Hot Chili Peppers nel 2012, ad oggi come è cambiato e maturato il tuo sound e il tuo stile musicale?
E’ cambiato molto. Di sicuro quello che ho maturato dentro di me è la consapevolezza che per essere “incisivi” , per “arrivare” a chi ti sta ascoltando non è necessario “picchiare forte” a tutti i costi. In passato era fondamentale per me essere sempre “al limite” vocalmente e anche come presenza sul palco: non stavo ferma un attimo, voce sempre a chiodo. Ora oltre ai miei momenti di sano sclero sul palco, ancora mi agito e mi dimeno spesso ahah, ho imparato ad amare molto i momenti più dilatati, quelli dove, quando si crea la giusta empatia tra musicisti e pubblico , si sente la magia nell’aria. Ho imparato a dare più sfumature alla mia voce, al mio strumento, si può “urlare” ma anche sussurare alcune parole. Mi sento più completa rispetto al passato.
La tua avventura come solista inizia ufficialmente nel 2013, accompagnata da alcuni dei musicisti che in questi anni hanno lavorato e suonato in tour con te dal 2007 a oggi in più di 250 concerti, con l’album “ENCORE”. Disco di forte impatto e carica, in un rock più maturo e ricco di suggestioni che rimandano ad atmosfere e sound internazionali che difficilmente si possono catalogare in un solo genere. Forse anche da qui è partito lo stimolo per cambiare rotta e scrivere testi totalmente in italiano? Consiglieresti ai cantautori emergenti di iniziare fin da subito a scrivere testi nella propria lingua per avere una maggiore attenzione a livello discografico?
Onestamente la discografia nel mio caso c’entra poco dal momento che anche questo mio lavoro è autoprodotto. Di certo è innegabile che l’italiano pone nella condizione di farsi capire meglio, subito. Ma è altrettanto vero che una persona, un artista non può sforzarsi di fare una cosa per raggiungere degli obiettivi se non ne sente un bisogno reale ed urgente. Se io mi fossi messa a cantare in italiano 3 anni fa sono certa che non avrei fatto bene, non ero pronta, non era ancora il momento per me di farlo. Quindi io quello che consiglio è di essere sinceri il più possibile con se stessi. La grande macchina della discografia ha un meccanismo tutto suo e non esiste un “modo” per entrarci sicuro al 100%.
L’album è stato prodotto da te insieme a Fernando de Luca e Max Zanotti (Deasonika, Casablanca).
Come è nata la vostra collaborazione?
C’è qualcuno in particolare che vuoi ringraziare e che ti ha accompagnato nel tuo percorso artistico?
Nando de Luca lavora con me dai tempi dei NoMoreSpeech, le musiche di enCORE sono state scritte interamente da lui mentre io mi occupavo di linee vocali e testi. Con ‘La Vertigine prima di Saltare’ inizialmente ho sentito il bisogno di un aiuto per trovare il modo di scrivere e cantare in italiano e proprio in quel periodo mi capitò tra le mani il disco del mio amico Max Zanotti con i suoi CASABLANCA: un disco bellissimo. E’ stato un attimo capire che lui avrebbe potuto aiutarmi. In realtà poi la collaborazione è evoluta strada facendo: per fortuna dopo le difficoltà iniziali con l’italiano mi si è sbloccata la vena creativa ed ho iniziato a scrivere un sacco di parole e Max ha lavorato maggiormente con Nando sulle canzoni, sui suoni e agli arrangiamenti delle canzoni. Il trio ha funzionato bene.
Questa estate, tra concerti per i festival in tutta Italia, ricordiamo l’opening ai Litfiba al Rugby Sound Festival di Legnano … So che ami questa band da quando eri adolescente, ti va di raccontarci meglio questa tua esperienza? Sicuramente un bel traguardo e una grande soddisfazione… come ti hanno accolto sul palco?
Aprire i Litfiba è stato per me un segno di buon auspicio per questo nuovo album.
Il tutto è avvenuto quasi per caso: Ghigo Renzulli ha condiviso sul suo profilo facebook la mia canzone ‘Peccato’ e un paio di giorni dopo il Rugby Sound Festival di Legnano mi ha proposto la possibilità di aprire il loro live. Nel giro di qualche giorno la cosa è andata in porto.
Abbiamo suonato 5 canzoni prima di loro in versione unplugged: due chitarre acustiche e cajon ed io ho cercato di concentrarmi sulle parole, su quello che volevo comunicare e sul divertirmi. Avevo proprio voglia di godermi il momento. E cosi è stato. Il live è stato bello, centinaia di commenti da parte dei fans dei Litfiba il giorno dopo mi hanno fatto capire che abbiamo dato il massimo. Piero, Ghigo, Frank, Fabrizio e tutto lo staff Litfiba sono stati disponibile e gentili, ho scambiato qualche parola con Piero a fine concerto e quello che mi ha detto e di sbattermene dei meccanismi discografici, di andare dritta per la mia strada, che infondo è quello che faccio da anni.
C’è anche un tuo tour previsto per l’autunno/inverno 2017 riguardo il nuovo disco, cosa ti aspetti dal pubblico e come pensi reagirà al messaggio e al percorso introspettivo che proporrai attraverso le tue nuove canzoni? Sicuramente le persone vedranno un lato di te che fino ad ora era rimasto nascosto … Sensazioni?
Sensazione: Vertigine. Il 6 Ottobre con l’uscita dell’album faremo il release party al SERRAGLIO di Milano dove suoneremo per intero il disco. Dopo quella data partiremo per un tour in giro per l’Italia ,a breve comunicherò le date. Io mi sento ottimista sulla reazione del pubblico: la band è compatta, il sound è curato, le canzoni dal vivo vibrano ancora di più… secondo me verranno accolte bene
Prossimi progetti ed obbiettivi?
Ho voglia di continuare a sperimentare e mi piacerebbe molto uscire con un nuovo EP magari per l’inizio del 2018.ti o avete paura di osare…fatelo, saltate. Quello che ho imparato è che la “vertigine” è una bellissima sensazione.
Grazie per la tua disponibilità.