Con Paura E L’Amore si celebra il quinto disco dei Sick Tamburo: facciamo due chiacchiere con loro.
Ciao ragazzi, il 5 aprile è uscito il vostro nuovo disco dal titolo “Paura E L’Amore” che avete anticipato con l’uscita del singolo “Puoi Ancora”: raccontatemi il viaggio intrapreso per questo album e perché la scelta di “Puoi Ancora” come primo singolo?
Puoi ancora è una canzone scritta più di 10 anni fa per una persona che stava affrontando un periodo nero. Non abbiamo mai avuto il coraggio di usarla proprio per la delicatezza dell’argomento e per la vicinanza con la protagonista della canzone. Con questo disco è arrivata l’occasione giusta per farlo. Tanto che, in qualche modo, la si può quasi pensare come la canzone emblema dello stesso “Paura e l’amore”
La vostra collaborazione nasce già dai tempi dei Prozac+, come è nata l’idea dei Sick Tamburo e quali sono le vostre osservazioni rispetto alla crescita musicale?
I Sick Tamburo sono nati per una storia che dire di amicizia è veramente poco. I Sick Tamburo sono nati da 2 persone che si sono Trovate, con la T maiuscola. Dalla prima volta che si sono incontrate. Inizialmente un po’ ber gioco e poi con una convinzione e voglia sempre più grandi.
Noi pensiamo che sia abbastanza lampante che i Sick Tamburo rappresentino una crescita ed una maturità rispetto a quello che abbiamo fatto in passato, anche solo per questioni di età probabilmente. Ovviamente siamo però legati in maniera pesante a ciò che abbiamo fatto e per cui proviamo ancora tanto amore.
Vedo che i vostri lavori sono ricche di collaborazioni con altri artisti, quanto e come è ricercata questa dimensione di lavoro condiviso?
In realtà non è mai stata ricercata ma è sempre arrivata. Fino ad ora non avremmo neanche mai avuto il coraggio di chiedere a qualcuno di collaborare con noi. Siamo troppo timidi…
Credo che da oggi però le cose siano un po’ cambiate. Nel senso che se capissimo di volere provare a collaborare con qualche artista, ora troveremmo forse questo benedetto “coraggio”. Forse questo disco ci ha aiutati a superare questo ostacolo.
L’uso del passamontagna è un elemento interessante che scegliete di indossare per i vostri spettacoli, di chi è stata la scelta? Perché?
Inizialmente è stata una scelta legata al fatto che con i Prozac+ non ci eravamo mai ufficialmente sciolti, anche se di fatto lo eravamo. Poi, una volta che le cose sono diventate esplicite, abbiamo mantenuto l’uso del passamontagna per una questione prettamente estetica.
Finito il lavoro in studio ora comincerete con il tour: da dove e quando iniziate?
Inizieremo da Bologna il 26 aprile e andremo a vanti fino al 25 maggio al Miami festival. Poi riprenderemo con il tour estivo toccando un po’ tutt’Italia.